Capitolo 0 - introduzione
Cosa ci ha spinto a realizzare questo libro? Qual è lo scopo che ci siamo prefissati? A chi ci rivolgiamo? Chi sono gli autori del libro?
Un po’ di risposte si possono trovare proprio in questa introduzione.
Un po’ di risposte si possono trovare proprio in questa introduzione.
capitolo 1 - VERSO AGILE
DI GIOVANNI PULITI
Perché è così importante parlare di Agile? Qual è il rapporto tra metodologie agili e processi di produzione “tradizionali”?
Nei capitoli di questa I parte ripercorriamo quanto accaduto nel “secolo breve” attraverso il racconto dei fatti, dei protagonisti, delle idee, dei successi e dei fallimenti nella gestione di progetto e di processo del mondo industriale e software; cercheremo poi di evidenziare il percorso che ha dato vita a un certo modo di intendere la gestione di progetto.
Vedremo pertanto come e perché, verso la fine del Novecento, sia stato messo discussione il project management classico (quello del micromanagement, della scomposizione delle attività e dei processi deterministici); cercheremo di capire da cosa sia nata la filosofia Lean e come si sia sviluppato il movimento Agile.
Questi gli argomenti trattati nella parte I:
Nei capitoli di questa I parte ripercorriamo quanto accaduto nel “secolo breve” attraverso il racconto dei fatti, dei protagonisti, delle idee, dei successi e dei fallimenti nella gestione di progetto e di processo del mondo industriale e software; cercheremo poi di evidenziare il percorso che ha dato vita a un certo modo di intendere la gestione di progetto.
Vedremo pertanto come e perché, verso la fine del Novecento, sia stato messo discussione il project management classico (quello del micromanagement, della scomposizione delle attività e dei processi deterministici); cercheremo di capire da cosa sia nata la filosofia Lean e come si sia sviluppato il movimento Agile.
Questi gli argomenti trattati nella parte I:
- L’evoluzione del project management: dalla produzione di massa al Lean;
- La complessità dei sistemi e il modello Cynefin;
- L’approccio agile agli scenari complessi;
- Concetti di Agile Management.
CAPITOLO 2 - Dalla visione al prodotto
DI Stefano Leli, Giulio roggero, GIOVANNI PULITI
Qual è il processo per trasformare un’idea in un prodotto? Come si possono identificare in modo efficace i bisogni di un utente in modo che il prodotto possa soddisfarne le esigenze? Ma prima ancora, chi è l’utente del prodotto?
In questa II parte si delinea il processo che permette di formalizzare la visione d’insieme del prodotto, di definire i requisiti fondamentali e impostare il progetto in modo che sia compatibile con un approccio iterativo e incrementale, tipico delle metodologie agili.
Questi gli argomenti trattati nella parte:
In questa II parte si delinea il processo che permette di formalizzare la visione d’insieme del prodotto, di definire i requisiti fondamentali e impostare il progetto in modo che sia compatibile con un approccio iterativo e incrementale, tipico delle metodologie agili.
Questi gli argomenti trattati nella parte:
- La definizione della vision: dall’Elevator Pitch alla Vision Board;
- Identificare le caratteristiche del prodotto: Product Canvas;
- Come pianificare l’organizzazione del lavoro: dall’idea al Product Backlog; raccogliere le storie con la tecnica dello User Story Mapping;
- Definire il modello di business;
- Come coordinare tutti gli strumenti di lavoro per definire il processo di trasformazione dall’idea al prodotto.
CAPITOLO 3 - SCRUM
di Giovanni Puliti
Ruoli, artefatti e cerimonie sono le tre colonne portanti di Scrum: in questa III parte il lettore esplorerà i principi e le pratiche della metodologia Scrum.
Questi gli argomenti trattati nella parte:
Questi gli argomenti trattati nella parte:
- Introduzione al framework: una panoramica delle parti essenziali di Scrum;
- L’organizzazione: la gestione iterativa e incrementale del lavoro, il Product Backlog, le “cerimonie”;
- Le storie utente: raccogliere i requisiti, esplicitare il valore e le priorità;
- I ruoli: compiti e responsabilità di Product Owner, Scrum Master e Team di sviluppo.
- Le stime agili: dalla pianificazione a controllo con l’uso del burndown chart.
CAPITOLO 4 - KANBAN
DI GIOVANNI PULITI
Kanban è uno strumento di lavoro che nasce in Giappone nell’ambito della manifattura Lean, come metodo per il controllo dei flussi di produzione. Nella sua versione riveduta e adattata, Kanban ben si integra con altre metodologie agili e infatti, a partire dal 2007 Kanban è stato introdotto nel software management come metodologia di gestione e controllo dello sviluppo del software.
Nei capitoli di questa parte, tramite molti esempi e immagini, verranno affrontati concetti fondamentali per imparare la metodologia e applicarla con successo alla gestione di un progetto software.
Questi gli argomenti trattati nella IV parte:
Nei capitoli di questa parte, tramite molti esempi e immagini, verranno affrontati concetti fondamentali per imparare la metodologia e applicarla con successo alla gestione di un progetto software.
Questi gli argomenti trattati nella IV parte:
- Introduzione a Kanban: storia, concetti fondamentali;
- Come è fatta una board e come è fatta una card;
- Come mappare un processo per progettare una Kanban Board;
- Ottimizzazioni, WIP limit e buffer: concetti avanzati presi in prestito dalla teoria delle code e dai fondamentali della Lean Production.
CAPITOLO 5 - RETROSPETTIVE agili
di pierluigi Pugliese
La retrospettiva in team è un potente strumento delle pratiche agili, troppo spesso sottovalutata, trascurata o, peggio, mal compresa nelle sue potenzialità e nei suoi molteplici aspetti. In questo capitolo si affronta il tema presentando prima le tecniche e gli strumenti più utilizzati, e vedendoli poi in azione tramite l’utilizzo di esempi reali presi dal lavoro quotidiano di coaching su progetto.
Questi alcuni degli argomenti trattati nella V parte:
Questi alcuni degli argomenti trattati nella V parte:
- Che cosa è una retrospettiva e perché è bene farla;
- Retrospettive e miglioramento continuo;
- Dinamiche di gruppo;
- Gestione del cambiamento;
- Diverse tipologie di retrospettive: solution-focused, basate su metafore etc.
- Consigli pratici per i facilitatori.